lunedì 7 aprile 2014

Intervista a Ilaria Goffredo

Buongiorno lettori di Magla: l'isola del libro

Per la rubrica Italians do it better, oggi intervistiamo Ilaria Goffredo, autrice del romanzo di ambientazione storica Tregua - Il segreto. 

Per la trama e la recensione seguite il link

Conosciamo prima Ilaria attraverso la sua biografia. 






Ilaria Goffredo è nata nel 1987 e vive in Puglia. Ha viaggiato in tutta Europa e ha lavorato in agenzie di viaggi e grandi villaggi turistici. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Lì si è innamorata di quella terra meravigliosa e della sua gente straordinaria. A ottobre 2010 si è laureata in Scienze della Formazione. Cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei sul suo blog e collabora con il sito Talento nella Storia. È stata giurato ufficiale del concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. Con il romanzo “Tregua nell’ambra” si è classificata finalista nel concorso nazionale ilmioesordio 2012.

Ed ora passiamo alle domande. 

Ilaria benvenuta nel blog di Magla.

1.  Ilaria Goffredo, autrice di Tregua – Il segreto: un romanzo che conta più di 12000 download. Un’opera che ho letto e che per la sua straordinaria bellezza, mi sono chiesta perché darlo gratis, come ha fatto l’autrice l’anno scorso. Oggi su Amazon a 0.99 centesimi, quasi gratis. Perché hai scelto questa strada?

Ilaria: Ciao a tutti. La scelta che ho fatto lo scorso anno mi ha dato tanto, e non in termini economici: ho conosciuto moltissime persone e con alcune ho stretto una buona amicizia, inoltre ho avuto modo di ascoltare pareri diversissimi, ma tutti preziosi. Grazie ai lettori infatti ho potuto migliorare di molto il romanzo, correggendolo e ampliandolo, per offrire ora un libro più completo e di migliore qualità perché chiunque acquista un libro ha il diritto di leggere un lavoro fatto bene. Ho deciso di rendere il romanzo disponibile su Amazon poiché la ritengo una piattaforma valida, è in continuo fermento oltre che universale, ed è forse la più utilizzata per l’acquisto di ebook.

2. Qual è stato il commento che ti ha più commossa e quello che ti ha fatto arrabbiare?


Ilaria: Una domanda difficile. Moltissimi commenti mi hanno riempito il cuore di gioia per l’entusiasmo con cui sono stati espressi, qualcuno di essi mi ha davvero toccato il cuore: sono quelli in cui i lettori hanno capito appieno il senso del libro, il messaggio che ho voluto trasmettere. E poi, se qualcuno mi dice che leggendo il mio libro ha pianto, be’, fa piangere me.
Ci sono stati ovviamente anche commenti negativi, anche se pochi rispetto a quelli positivi. In ogni caso non mi sono innervosita perché mettersi in gioco e sottoporre la propria opera all’opinione altrui significa essere pronti ad accettare pareri negativi. Accetto sempre le critiche, specie quelle costruttive, mentre detesto chi critica senza aver neppure letto un libro. Una persona mi ha detto che l’ambientazione iniziale, ossia il centro storico di Martina Franca, era trattata in maniera superficiale e si vedeva che non conoscevo i luoghi descritti. Ora, questa è ovviamente una cosa ridicola perché vivo a Martina Franca da quando sono nata, ho perfino fatto da guida turistica nel centro storico. Tra l’altro questa persona vive a Milano. Misteri.

3. Ci sono modi diversi con cui ogni autore si avvicina ai propri personaggi durante la stesura del testo, da cui poi nasce una visione propria del personaggio che spesso è diversa da quella del lettore. Elisa chi è e cosa rappresenta per te? Alec?


Ilaria: Non ricordo più il momento in cui ho creato i personaggi e le loro personalità, è come se fossero sempre stati dentro di me. Elisa è poco più di una ragazzina all’inizio del romanzo; è costretta dal regime e dalle convenzioni sociali a sottomettersi agli uomini, a vivere nella loro ombra, ad accontentarsi di ciò che gli altri decidono di darle. Era una situazione comune all’epoca. Elisa però, nel suo cuore, spera nella libertà, nella giustizia, nell’amore. Il suo percorso verso il cambiamento rappresenta idealmente quello di molte donne del passato ma anche quello della società stessa, che ci ha messo un po’ per riconoscere alla donna diritti pari a quelli degli uomini. Direi che oggi il processo non è ancora completo.
Alec è come se mi fosse comparso in sogno, così com’è, già sviluppato in ogni dettaglio e caratteristica. Per Elisa lui incarna la gentilezza, l’amore, ciò che nessuno ha mai voluto né potuto donarle, un’ancora nei momenti peggiori; per me la speranza, la possibilità di un futuro migliore, la giustizia.



4. Chi sono i lettori di Tregua? C’è un target preciso o hai notato fasce diverse di lettori?


Ilaria: All’inizio credevo che avrebbero letto il libro soltanto le giovani donne affascinante dalla storia di un amore travagliato e quasi distrutto dalla guerra, invece mi sono arrivati commenti da donne più mature, oltre i cinquant’anni, che si sono riviste ragazzine nell’ingenuità di Elisa, ma anche esponenti del genere maschile che hanno apprezzato molto la ricostruzione storica e lo stile.

5. Tu personalmente, quale credi sia il segreto che ha portato Tregua ad essere uno fra i più numerosi download del web?


Ilaria: I lettori mi hanno detto che i punti forti del libro sono lo stile e la storia e io mi fido del loro giudizio. Credo che anche l’ambientazione, un modesto centro del sud Italia anziché la solita grande città, abbia giocato a favore del successo del libro: essa ricorda a tutti che le battaglie di un Paese schiacciato dalla dittatura furono combattute in ogni città e che, anche se non menzionati nei libri di storia, molti uomini comuni furono, per i loro congiunti, degli eroi.

6. Dopo i due personaggi principali, chi ti sta più a cuore?


Ilaria: Marisa. Marisa è la tipica donna del sud: tenace, forte, autoritaria ma anche solare, traboccante di entusiasmo. È fatta secondo quello che si può definire "il vecchio stampo" e mi ricorda un po’ le mie nonne. Anche Antonio, il fratello di Elisa, è uno dei personaggi a cui sono più legata. Il suo temperamento, severo eppure buono, è tipico degli uomini dediti al lavoro della terra. Fu gente comune, gente come lui, che si armò del possibile e combatté i fascisti prima e gli occupanti nazisti poi.

7. Scrivere questo romanzo, ti ha insegnato qualcosa?


Ilaria: Mi ha insegnato ad avere pazienza. Per fare un buon lavoro infatti non basta documentarsi e progettare, impegnarsi. Ci vuole poi del tempo a fine lavoro: come il pane che lievita lentamente prima di essere messo in forno, così un libro necessita di tempo per crescere, per essere riveduto e riletto più e più volte, per essere corretto e migliorato, prima di essere offerto ai lettori.


8. Cosa ti ha lasciato? 


Ilaria: Un amore maggiore per la storia e per la mia terra. Sono sempre stata appassionata di storia e sin da piccola ho adorato la mia città, ma per scrivere Tregua ho dovuto calarmi ancor più a fondo nei modi fare e di pensare, nelle tradizioni, nella quotidianità dei decenni passati; ho accolto come tesori le memorie affidatemi dalle persone anziane, ricordi di un mondo che non c’è più e che, per certi versi, forse era migliore.


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Ringraziamo Ilaria per aver condiviso con noi la sua esperienza di giovane autrice e le auguriamo un caloroso IN BOCCA AL LUPO


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