mercoledì 4 marzo 2015

[letti per voi] - Passi affrettati, Dacia Maraini

Passi affrettati

Dacia Maraini

libro maraini

Titolo: Passi affrettati - Autore: Dacia Maraini - Edizioni: Ianieri Editore - Anno: 2008 - pagine: 62 - prezzo: 8,08 euro - acquistalo qui


L'Autrice: Dacia Maraini

Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre 1936. La famiglia Maraini dal 1938 e il 1947, visse in Giappone, per seguire gli studi del capofamiglia famoso entologo. E proprio in Giappone l'intera famiglia Maraini venne internata (1943 -1946) in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese e per non aver firmato l'adesione alla repubblica di Salò. Rientrata in Italia (1950), la scrittrice racconterà le privazioni e le sofferenze vissute in quegli anni nella silloge poetica "Mangiami pure". Negli anni a seguire la Maraini si afferma come una delle più conosciute scrittrici femministe italiane e diventerà la più tradotta nel mondo. Balza alle cronache dell'epoca per la sua lunga relazione con Alberto Moravia, che per lei lasciò la moglie e con cui la Maraini cui visse dal 1962 al 1983, accompagnandolo nei suoi viaggi intorno al mondo. Dacia Maraini è l'autrice di numerosissime opere, romanzi, poesie, testi teatrali tradotte in tutto il mondo.




La mia recensione

Il libro nasce dall'elaborazione di un famoso testo teatrale, scritto da Dacia Maraini, per trasformarsi in un libro-documento a testimonianza di storie di donne vittime di abusi e violenze. Sette donne, sette storie, sette tipi di abusi subiti, sette destini diversi, in sette paesi del globo, accomunate dallo stesso denominatore: la violenza subita sempre all'interno del nucleo familiare, da padri, madri, parenti che si trasformano in aguzzini.

Perché come scrive Maria Rosaria La Morgia nella prefazione:
E' una realtà orribile, la stessa che con l'asettica crudezza dei dati svela il Consiglio d'Europa: per le donne tra i 16 e i 50 anni la violenza rappresenta la principale causa di morte e di invalidità. Tanti autorevoli commentatori si esercitano nella ricerca delle cause: etnia, religione, tradizioni oscurantiste, pochi parlano di conflitto di genere e patriarcato.

Per risolverli non servono polemiche strumentali, ma un profondo cambiamento culturale che può nascere solo dal dialogo e da iniziative concrete e continue, perché la violenza sulle donne appartiene, purtroppo, alla vita di tutti i giorni (…) riguarda tutte le latitudini del nostro paese, la provincia come la grande città, tutte le classi sociali e i livelli di istruzione. Interroga direttamente le nostra “normalità” e il nostro presente.

Lhakpa, Aisha, Civita, Juliette, Amina, Teresa e Viollca eccole queste donne che raccontano il loro percorso dentro l'incubo, narrandolo con semplicità e senza forzare alla pietà, con la determinazione di far sapere, affinché ciò che è accaduto a loro non accada più a nessun altra donna.
Temi attuali purtroppo, che dobbiamo continuamente riportare all'attenzione dell'intera società mondiale, spingendo e obbligando le istituzioni a trovare percorsi alternativi che davvero possano portare a un cambiamento radicale in una direzione diversa.
Breve, conciso, diretto come un colpo al cuore, tanto imperativo nel costringere a non staccare gli occhi dalle parole, genera emozioni tanto profonde quanto permanent come quelle che ci svela Viollca nelle ultime pagine: 
Non riesco a dormire. Forse sono morta e il mio corpo e la mia mente stanno diventando parte di un infinito paesaggio roccioso. Ma qualcosa mi riporta alla vita. E' il pianto insistito di Cate. I tappo le orecchie con le mani e sprofondo in un gelido sonno minerale.

Libro da leggere per capire, per sentire, per cambiare...

∼ Loriana ∼




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