giovedì 26 novembre 2015

[Magla's Addicted] - poesia di Szymborska


Wislawa Szymborska
– Poesia


Siamo arrivati al punto che siedo ai piedi di un albero Sul corso del fiume un mattino assolato. È un evento futile che non entrerà nella storia. Non è una battaglia o un patto, per cui le ragioni si esaminano, né un tirannicidio degno di memoria. Eppure siedo al fiume, di fatto. E se sto qui, devo essere uscita da qualche parte ancora prima in molti altri posti devo essere stata, proprio come i conquistatori di terre, prima di salire a bordo. L’attimo fugace persino ha un fervido passato: il suo venerdi avanti il sabato, il suo maggio prima di giugno. Ha i suoi orizzonti altrettanto reali del binocolo d’un capitano. Quest’albero è un pioppo radicato da anni. Il fiume è il Raba che scorre non certo da oggi. Un sentiero non dell’altro ieri battuto fra i cespugli. Il vento, per spazzare via le nuvole, qui deve avercele prima sospinte. E malgrado d’intorno non accade niente di Grande il mondo non è per questo piu povero di particolari motivato peggio, meno preciso di quando se ne impadronivano i popoli in migrazione. Il silenzio non accompagna solo un segreto complotto né il corteo delle ragioni solo un’incoronazione, sanno essere tondi non solo gli inaggirabili anniversari delle rivolte ma pure gli aggirabili ciottoli tutt’intorno alla sponda. Il ricamo delle circostanze è fitto e intricato. Il punto a formica sull’erba. L’ordito dell’onda, in cui s’infila uno stecco. È andata cosi, che sto qui a guardare. Davanti a me una bianca farfalla sbatte nell’aria ali, che solo ad essa appartengono E mi vola sulla mano un’ombra, non un’altra, non chiunque, ma proprio la sua. Ad una simile vista m’abbandona ogni volta la certezza che quel che è importante lo sia più di ciò che non lo è affatto.
(a cura di Pino Prete)

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