“Una diagnosi errata” di Remo Ricotti
Titolo: UNA DIAGNOSI ERRATA – autore: Remo Ricotti –
anno 2010 – pp. 126 – euro 9.50 – edizioni: Pantheon – acquistalo qui
dalla Prefazione
Ricotti non scrive gialli; li racconta. Non a caso si
autodefinisce “cantastorie”. Un cultore di romanzi del crimine, come
me, ne è rimasto piacevolmente sconcertato. Non segue i canoni del
giallo classico. Non si scopre il colpevole nelle ultime tre pagine del
libro. Il lettore si trova davanti a un omicidio e viene accompagnato da
subito nel fare ipotesi, stimolato alle supposizioni, diventando un
componente della squadra omicidi e indaga; senza estraniarsi dalla vita
che lo circonda, dalla politica, dagli amori.
La mia recensione
Il commissario Remo
Camillano è alle prese con un’indagine difficile: un uomo muore a causa
di una diagnosi errata del suo medico e quel medico è una sua amica, la
dottoressa Laglelli, di cui Camillano è segretamente (ma non tanto)
attratto.
Non convinto dell’errore
medico il commissario indaga, arrivando a scoprire un giro di usura e
intimidazioni, di prostituzione e violenza, perpetrato alle vittime dai
componenti della famiglia del morto.
Solo l’acuta intelligenza dell’ispettore permetterà di assicurare alla giustizia il vero autore dell’omicidio.
Di contorno alla vicenda
poliziesca troviamo personaggi a cui il lettore si affeziona
immediatamente, dall’ispettore capo Trinaca (compagna di Camillano),
agli altri del commissariato. Intensa la figura della dottoressa
Laglelli, donna indipendente e fiera, che si ritrova – suo malgrado – a
sopportare l’accusa di omicidio. Ben articolate le figure della famiglia
del defunto: Tavolieri Carlo Alberto, e dei suoi figli, Maura e Bruno.
Un romanzo breve che non
delude il lettore e in cui trovare gli elementi classici del giallo,
assieme a una tridimensionalità dei personaggi che li rende
immediatamente “leggibili”, e permette al lettore di riuscire a
“vederli” e “viverli” in modo realistico.
∼ Loriana ∼
Alcuni stralci…
…col trascorrere del tempo si diventa invincibili ponendo il rispetto, la stima e l’amicizia al di sopra di qualsiasi ideologia politico/religiosa.****
E fin qui può sembrare tutto facile, normale squallore di uno spaccato della metropoli il cui velo è stato da noi sollevato o per una soffiata o per culo.****Cosa c’è di più pericoloso di un ingiustificato odio dichiarato? La fredda, determinata violenza di cui tante volte s’era reso protagonista, malgrado la giovane età?****- Quella sera non dovevi scappare – gli sibilò il commissario – Se non l’avessi fatto oggi ti troveresti in un bel loculo invece che crollare sotto i colpi della tua esistenza schifosa.****“Ma perché, Remo, devi soffrire anche per chi non merita pietà? Perché devi provare pena per un delinquete di quella fatta? Ne consideri, l’età, l’ambiente in cui vive, questo mondo dove l’unico vero Dio riconosciuto è il Dio Denaro, questo malo esempio di inciviltà che ci viene da chi è stato inquisito, magari condannato, e continua a sedere sui banchi del Senato o della Camera e che dovrebbe essere rappresentante della volontà del Popolo…”****Doveva dirle che lui non era solo un poliziotto rappresentante della giustizia sbagliata e di leggi giuste ma che venivano manipolate dagli avvocati. Che colpa ne aveva lui se c’erano giudici oberati di lavoro e grandi, furbi avvocati pagati per difendere i delinquenti con tutti i mezzi leciti consentiti dalle leggi? Come si fa a difendere uno che violenta o commercia i bambini? Uno che uccide un altro essere umano? E quello che non paga le tasse, si arricchisce indebitamente e manovra i politicanti per costruirgli leggi su misura? Lui, quegli avvocati, li avrebbe arrestati. Come avrebbe arrestato il governo Iracheno che si stava apprestando a concedere lo sfruttamento del proprio petrolio alle compagnie occidentali così, dopo che gli avevano massacrato migliaia di soldati e civili, quelli riscuotevano legalmente il proprio bottino di guerra. Che differenza c’era con il dominio degli antichi popoli duemila anni prima? Questo governo maledetto sotto quali colpi sarebbe crollato? Dov’erano i nuovi barbari?
L’Autore
Remo Ricotti nasce a Roma nel 1940.
La musica e la letteratura sono le due sue grandi passioni. Nel 1960
l’Editore Gastaldi gli pubblica un romanzo per ragazzi: Giovanni D’Euridea.
Dal 1958 al 1965 compone canzoni e partecipa a numerose manifestazioni
anche all’estero. Nel 1965 assunto da una grande azienda automobilistica
italiana abbandona i sogni di lirica musicali, ma non la passione di
scrivere. Nel 2000, oramai in pensione, riprende i suoi scritti. Scrive
per “sentirsi libero, vivo e non essere sopraffatto dalla televisione,
dalla pubblicità, dall’apparire piuttosto che essere”.
∼ Loriana ∼
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